Nei giorni scorsi si è tenuta presso il tribunale di Pavia l’udienza a undici esponenti dell’estrema destra, chiamati a processo in violazione della Legge Scelba del 1952, per aver fatto il saluto romano nel corso della commemorazione del missino Emanuele Zilli svoltasi il 5 novembre 2016.
Il Pubblico Ministero ha chiesto l’assoluzione degli imputati ritenendo il saluto a braccio teso effettuato in via Scapolla “un gesto di semplice commemorazione” espresso in “una via periferica, chiusa al traffico e alle persone”. In realtà le immagini della manifestazione neofascista sono finite su Youtube, a disposizione di una platea vasta, oltre all’ambito stradale della manifestazione.
Quello che lascia perplessi – oltre alla evidente sottovalutazione di un gesto che rientra
pienamente nel rito dell’appello della simbologia fascista – è la riproposizione dell’orientamento di una parte della magistratura che, di fatto, consente ampi margini di impunità, a chi, con evidenti pulsioni nostalgiche, compie manifestazioni usuali del partito fascista.
Orientamenti che trovano riscontro anche in diverse e contradditorie sentenze su fatti analoghi, mettendo in discussione l’applicazione delle leggi Scelba e Mancino.
Continueremo a seguire l’andamento processuale nel prossimo periodo, ma quello che vorremmo ricordare – a chi minimizza o riduce il saluto romano ad un gesto folcloristico – quanto scriveva il nostro Carlo Smuraglia, scomparso recentemente: “C’è un luogo comune, secondo il quale la Costituzione sarebbe “antifascista” solo nella XII disposizioni finale che vieta la riorganizzazione del “disciolto partito fascista”. Ci sono invece, almeno due dati di comune conoscenza: il primo è che non è solo la XII disposizione a essere “antifascista”, ma tutto il complesso della Carta costituzionale, poiché la proclamazione di diritti inviolabili, l’attribuzione al popolo della sovranità, la definizione della Repubblica come democratica e infine l’intero contesto della Carta, sono tutto il contrario di ciò che significa la parola “fascismo” (e non solo quello in camicia nera)”.
Ci sembra un promemoria necessario, per tutti.
La segreteria Anpi provinciale Pavia
La sezione Anpi Onorina Pesce Brambilla/Pinelli di Pavia
Pavia, 10 luglio 2022