La Segreteria provinciale ANPI contro la guerra

Il primo anniversario dall’inizio del conflitto rende necessaria una profonda
riflessione sulle drammatiche conseguenze della guerra e sull’attuale scenario
internazionale, per cui esprimiamo la nostra preoccupazione per quanto sta
succedendo e per le sue evoluzioni future.
Riflessione che dev’essere accompagnata da una partecipazione diretta di chiunque
non vuole rassegnarsi alla situazione attuale, come avviene per le iniziative
promosse in questi giorni da un vasto arco di associazioni e sindacati che hanno già
manifestato nell’ottobre scorso e organizzato la grande manifestazione di Roma del
5 novembre.
Come ANPI Provinciale abbiamo da subito deciso di aderire al Presidio di oggi, in
quanto riteniamo fondamentale proseguire la mobilitazione unitaria con tutte le
forze democratiche, sindacati e associazioni, che condividono l’impegno per fermare
la guerra e per una politica di disarmo. È in quest’ottica che si colloca la tre giorni di
iniziative in tutta Italia promossa da Europe for Peace per un immediato cessate il
fuoco e per l’avvio dei negoziati di pace.
In questi mesi si è assistito ad una continua escalation militare con la conseguente
tragica espansione di morti e distruzioni, accompagnata da una frenetica corsa al
riarmo, sia da parte dei russi, responsabili dell’aggressione, sia degli ucraini, verso
cui crescono i rifornimenti militari occidentali. Si assiste a questo proposito alla
richiesta di armamenti sempre più offensivi, che ha portato all’invio di carri armati in
Ucraina ed alla ulteriore richiesta di aerei e missili, mentre da più parti giungono
irresponsabili dichiarazioni sul ricorso alle armi nucleari.
È ormai evidente che la gestione a livello internazionale del conflitto con l’invio di
armi e l’applicazione di sanzioni non ha avvicinato la pace.  Ha contribuito per contro
a determinare un forte aumento delle spese militari, mentre l’Europa sta
affrontando una grave crisi economica e sociale.
Ancora una volta sono le popolazioni in Ucraina (travolte dalla guerra) e Russia
(colpite dalla repressione e dalla propaganda) a pagare le conseguenze più alte di
questa guerra.
Non si può quindi rinviare oltre l’avvio di una reale fase di negoziato, di cui le Nazioni
Unite e l’Unione Europea devono farsi promotrici. Sono proprio L’ONU  – che vede
inascoltati gli appelli al “cessate il fuoco” del segretario Guterres – e
l’UE  – impegnata fino ad ora solamente nella fornitura di armamenti, con una corsa
al riarmo vertiginosa, ignorando possibili azioni politiche – che ora devono assumersi
l’onere di creare le condizioni per un trattato internazionale che ponga fine alla
guerra.
La costruzione della pace in Ucraina, così come nei tanti paesi coinvolti in altre
guerre, non può essere un’opzione ma è la sola soluzione possibile, è l’unica via da
percorrere per ricostruire un clima di coesistenza pacifica e di collaborazione fra gli
Stati e i popoli in Europa e nel mondo.

LA PACE E’ LA VITTORIA DI CUI ABBIAMO BISOGNO!
La Segreteria Anpi provinciale Pavia – Pavia 24 febbraio 2023