CONDANNIAMO FERMAMENTE L’INVASIONE DELL’UCRAINA
La Segreteria nazionale ANPI: “CONDANNIAMO FERMAMENTE L’INVASIONE DELL’UCRAINA”
10 febbraio 2022 SPECIALE GIORNO DEL RICORDO
L’episodio che ricordiamo
In questa zona, a partire dall’estate del 1944, si organizza nel cosiddetto Casone di Lungavilla, la base “L”: un centro di reclutamento e collegamento con le strutture del CLN di Milano, oltre che di aiuto al trasferimento di giovani verso le formazioni di montagna. Un riferimento che coinvolge decine di resistenti, tra i quali molte donne, che svolgono un ruolo fondamentale, in particolare nel sostegno e nell’accompagnamento dei ragazzi che risalgono verso la collina.
Anche a Montebello si organizza una analoga struttura, seguita da Pietro Rinaldi che verrà ucciso dai brigatisti neri il 3 gennaio 1945, il giorno successivo lo scontro di Verretto.
L’attività della base “L” non passa inosservata ai responsabili provinciali della RSI, che nei loro documenti segnalano allarmati di “devastazioni” agli uffici comunali di numerosi centri di pianura, tra i quali Castelletto di B., Lungavilla, Verretto. In realtà sono colpi di mano che puntano a distruggere le liste di leva (per evitare la chiamata alle armi dei giovani nell’esercito di Salò) e gli elenchi per la consegna agli ammassi delle produzioni locali. Nell’autunno è la volta di azioni militari mirate al disarmo di presidi fascisti (Castelletto il 28 settembre), tedeschi (Lungavilla 16 ottobre e Cervesina il 24), la requisizione di un camion con 31 quintali di sale (il 19 novembre tra Branduzzo e Lungavilla). Attività che evidenziano come la presenza dei partigiani si fonda su una rete estesa di solidarietà, copertura e vicinanza da parte della popolazione, anche se non mancano delazioni e segnalazioni alle autorità fasciste.
Questa situazione cambia radicalmente ed in modo drammatico con lo sviluppo del tremendo rastrellamento invernale che inizia il 23 novembre investendo l’intero Oltrepo, la provincia di Alessandria, Piacenza e quella di Genova con una lunga catena di violenze contro le formazioni partigiane e la popolazione civile (quella femminile in particolare) fatta di distruzioni, stupri, fucilazioni ed uccisioni sommarie. Continua a leggere
Articolo su patriaindipendente.it di Pierangelo Lombardi sul convegno su Giorgio Errera
VITE SOSPESE, VITE NEGATE
APPELLO AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Sciogliere Forza nuova altro che «valutare le modalità»
Sciogliere Forza nuova altro che «valutare le modalità»
– Gianfranco Pagliarulo*, 22.10.2021
Squadrismo fascista. Non si tratta di «valutare le modalità», cosa che fra l’altro il governo sta già facendo, ma di impegnare il governo allo scioglimento, data l’evidenza del caso straordinario di necessità e urgenza nella fattispecie dell’assalto alla sede della Cgil nazionale e del Pronto Soccorso.
Come si fa ad essere pienamente soddisfatti dell’ordine del giorno approvato in Senato a proposito dello scioglimento delle organizzazioni neofasciste? Esso impegna il governo «a valutare le modalità per dar seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del partito fascista».
Valutare le modalità? La legge Scelba prevede che, ove non vi sia ancora una sentenza che abbia accertato la riorganizzazione del partito fascista, «nei casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo, sempre che ricorra taluna delle ipotesi previste nellarticolo 1, adotta il provvedimento di scioglimento e di confisca dei beni mediante decreto-legge». Non si tratta quindi di «valutare le modalità», cosa che fra l’altro il governo sta già facendo, ma di impegnare il governo allo scioglimento, data l’evidenza del caso straordinario di necessità e urgenza nella fattispecie dell’assalto alla sede della Cgil nazionale e del Pronto Soccorso.
Fra l’altro da anni avvengono aggressioni e violenze da parte di membri di Forza Nuova e più in generale delle organizzazioni neofasciste. Ci sono tutti i presupposti di legge (art.1 della legge Scelba) per intervenire tramite decreto, e cioè la matrice fascista, l’uso sistematico della violenza, il pericolo effettivo per la democrazia, la ragione eversiva. In presenza di tali presupposti non c’è solo il potere, ma mi pare anche il dovere del governo di sciogliere l’organizzazione neofascista, perché l’urgenza dell’intervento non consente di attendere i tempi della giustizia penale.
Sono inoltre francamente stupito della non partecipazione al voto del centrosinistra, con l’eccezione di Leu, sull’odg del centrodestra che attribuirebbe alla legge Scelba un potere di scioglimento nei confronti come si legge nel testo del centrodestra di «movimenti di ogni ispirazione politica che esaltano la violenza come metodo di lotta politica», ignorando che il titolo della legge è “Norme di attuazione della XII Disposizione transitoria e finale” che si riferisce esclusivamente al partito fascista. E questo per l’ovvio motivo che l’Italia ha subito un ventennio di sangue, di guerra e di dittatura a causa del fascismo.
Altra cosa è, nella mozione del centrodestra, la giusta citazione dell’art. 270 del Codice penale che sanziona ogni associazione sovversiva. Il punto, però, è che nella mozione del centrodestra si «bilancia» l’aggressione alla sede Cgil, ridotta per di più ad «alcune decine di individui», con l’elenco di cinque circostanze di disordini, veri o presunti, riconducibili all’area cosiddetta antagonista, senza alcun accenno alle centinaia di episodi di violenza da parte di neofascisti, neonazisti, razzisti che da tempo si susseguono nel nostro Paese, e che l’Anpi ha da più di due anni segnalato alla Procura della Repubblica con un apposito esposto e con tanto di allegati.
La mozione del centrodestra non vede ciò che è sotto gli occhi di tutti nelle forme più diverse: dalle aggressioni fisiche alla insistita apologia del fascismo da parte di personaggi non solo da cabaret persino il falconiere della Lazio che saluta col saluto romano! ma anche delle istituzioni, come consiglieri comunali e assessori regionali, per non parlare del verminaio messo in luce dall’inchiesta Fanpage.
L’odg del centrodestra, detto in due parole, sembra dia un colpo al cerchio ed uno alla botte, senza una esplicita, chiara e specifica assunzione di responsabilità nei confronti del neofascismo. Ciò che si rifiuta è il riconoscimento esplicito e definitivo che il pericolo reale per la democrazia oggi è costituito da fascismi, nazismi, razzismi e nazionalismi. Un’altra buona occasione persa dalla destra italiana. Ed allora, perché il centrosinistra non ha partecipato al voto?
* Presidente nazionale Anpi
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Intervento di Luca Casarotti al Convegno su Errera
Sabato 16 ottobre 2021 – L’Università in camicia nera
Il caso pavese e il rifiuto di Giorgio Errera al giuramento del 1931
L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti disponibili esibendo il Green Pass. E’ possibile la prenotazione inviando il proprio nome, cognome e recapito telefonico al seguente indirizzo email: anpiprovincialepavia@legalmail.it entro giovedì 14 ottobre.
Link alla brochure dell’evento.
Ci fu chi disse no
Spezzare il silenzio
Link al documento Spezzare il silenzio – ANPI Voghera.
Piazzale Loreto – Cenati
Presidio Voghera sabato 24 luglio – Giustizia per Youns El Boussetai.
Intervista Del Boca – Pagliarulo
Da patriaindipendente.it, una rara intervista realizzata da Gianfranco Pagliarulo nel 2009 allo storico Del Boca, deceduto il 6 luglio di quest’anno.